Fiori Himalayani

Sentirsi Bene – Well Being – Secondo Chakra

Erisimum Melicentae

Nome scientifico: Erisimum Melicentae

Favorisce il rapporto con l’Hara, con il proprio centro. Stimola la creatività e coordina le emozioni. Il secondo Chakra è una riserva di energia e il centro per la trasformazione dell'energia di base. Well Being aiuta a dissolvere la rabbia accumulata, i traumi della nascita, la paura della morte, l'instabilità emotiva. Capita, in certe situazioni della vita, di avere instabilità emotiva, mancanza di fiducia, ansia, paura della morte e dell'annientamento, di non sentirsi più bene nel posto in cui lo stavamo fino a poco tempo prima, in cui la nostra armonia col mondo sembra stridere. La paura della morte può diventare una fobia che condiziona la nostra vita, produce ansia, angoscia, instabilità, depressione, apatia ed indifferenza, conseguenti alla perdita dell'autostima e della fiducia negli altri e nel mondo. Si tende a rimandare le cose, ad essere di cattivo umore, all'apatia e all'indolenza, all'ansia.

Capita anche di avere difficoltà a far entrare qualcosa o qualcuno nella nostra vita, una relazione, denaro, un lavoro, un cambiamento, siamo presi dalle paure, dall'ansia.

Capita frequentemente di aver grosse difficoltà a lasciare andare il vecchio, il passato, ciò che oggettivamente non fa più parte della nostra vita e che ci ancora ad un passato da cui facciamo fatica a staccarci: da una relazione finita, a oggetti che non fanno più parte del nostro presente, di amici che ormai non hanno più nulla a che fare con noi, di abitudini.

In tutti questi casi il nostro secondo chakra, sede del nostro Ki, centro di trasformazione dell'energia di base, è debole o alterato, presenta blocchi energetici. Si è spezzato l'equilibrio del rapporto tra mondo interiore e mondo esteriore.

Well Being aiuta a centrarsi, stimola la creatività e coordina le emozioni. Favorisce e stimola il potere personale, aiuta a riequilibrarsi intorno al proprio centro e a ritrovare l'equilibrio.

Aiuta a regolare il flusso delle emozioni, a ritrovare l'armonia, ad avere un corretto rapporto col passato e col presente, con il lasciare andare e con l'accogliere. Il secondo chakra è una riserva d’energia ed il centro per la trasformazione dell’energia di base. Aiuta a dissolvere la rabbia accumulata, i traumi della nascita, la paura della morte, l’instabilità emotiva.

Secondo Chakra, Svadhistana, l’acqua, il grembo, la vita

Secondo Chakra Fiori Himalayani

Nome Sanscrito

Svadhistana

Bija Mantra

Vam (Sam)

Significato

Residenza del Sè

Localizzazione

Ventre, intestino, parte inferiore dell’addome

Elemento

Acqua

Funzione

Desiderio, procreazione, liberazione dal passato

Ghiandole

Gonadi e genitali femminili, cellule enteroendocrine intestinali

Organi

Utero, prostata

Ormoni

Estrogeni, progesterone

Colore

Arancione, bianco argenteo

Cibi

Liquidi

Verbo

Io voglio

Pietra

Ambra, corallo, opale

Il ventre è il luogo dove la vita si incarna e si manifesta, è la sede del desiderio, dell’attrazione, del piacere, del legame con il mondo e con la realtà, del cordone ombelicale. È il luogo vuoto mai sazio sempre da riempire con nuove cose, è il motore, la causa del movimento, della ricerca interiore e nella realtà, la ricerca dell’altro, il desiderio di fondersi, di liquefarsi, di annientare la polarità nell’unicità, la fusione dell’estasi e dell’amore.

Il secondo chakra risiede nella parte inferiore dell’addome, comprende parte dell’intestino e organi genitali femminili, è in stretto collegamento con la procreazione, il desiderio, ma anche la liberazione dagli attaccamenti, dai legami e dal passato. L’elemento di questo chakra è l’Acqua, le funzioni che lo riguardano sono in contatto con i liquidi: circolazione, eliminazione urinaria, sessualità, riproduzione. Al secondo chakra sono collegate le ghiandole gonadi, dal greco gónos, generazione, riproduzione. Le ovaie sono situate nella cavità pelvica ai due lati dell’utero. Portano a maturazione le cellule germinali (funzione gametogenica) e secernono gli ormoni sessuali femminili (funzione endocrina).

La Terra, lo Yin

Le ovaie producono due tipi di ormoni steroidei: gli estrogeni ed il progesterone. Gli estrogeni sono sintetizzati a partire dal colesterolo e vengono prodotti anche dalla corteccia surrenale e dalla placenta. Svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo delle caratteristiche femminili e nel mantenimento della libido sessuale. Il progesterone ha l’effetto di preparare l’endometrio che è la mucosa che riveste la parete uterina, a ricevere l’uovo fecondato.

L’Intestino

Le cellule endocrine gastrointestinali secernono numerosi ormoni tra cui: gastrina, che stimola la produzione di acido e di enzimi digestivi e aumenta la motilità, enterocrinina, che stimola la produzione di muco alcalino, secretina, che stimola la produzione di tamponi alcalini, colecistochinina, che stimola la produzione di enzimi pancreatici, peptide intestinale vasoattivo, che dilata i vasi intestinali e inibisce la produzione di acido.

Funzione fisiologica

assorbimento del cibo ed espulsione delle scorie

Funzione simbolica

cogliere l'attimo, discernere tra il bene e il male

Emozione luce

generosità, distacco, lasciar andare il controllo

Emozione ombra

avarizia, grettezza, controllo, attaccamento

Organi correlati

cuore, polmoni, cervello

L’intestino è sistemato nella parte centrale della cavità addominale, può essere suddiviso in due distretti: l’intestino tenue, o piccolo intestino, che provvede al completamento delle funzioni digestive e all’assorbimento, cioè al passaggio nel sangue e nella linfa delle sostanze nutritive; e l’intestino crasso, o grosso intestino, che svolge funzioni di riassorbimento dei liquidi ed escretorie.

L’intestino tenue comprende il duodeno (così chiamato perché lungo dodici dita), il digiuno (così chiamato perché gli antichi medici, nelle loro dissezioni, lo trovavano spesso vuoto) e l’ileo, che termina con la valvola ileocecale, che separa il piccolo dal grosso intestino. L’intestino crasso è composto da cieco (così chiamato perché ha un’entrata, ma non un’uscita), colon (ascendente, trasverso e discendente) e retto. La funzione dell’intestino tenue è l’analisi, la scissione, il dettaglio: il cibo viene valutato, sfruttato e assimilato.

Paura e Diarrea

L’intestino tenue è un ottimo indicatore delle paure esistenziali. Uno dei sintomi più frequenti che lo riguardano è la diarrea. In termini popolari si usa dire “farsela addosso dalla paura”: infatti la diarrea mostra una problematica legata all’ansia e alla paura. Quando si ha paura, non si ha il tempo di confrontarsi analiticamente con le impressioni, ce ne si libera senza digerirle. Nell’intestino crasso la digestione vera e propria è già finita. Qui al residuo indigeribile del cibo viene tolta l’acqua.

Il Secondo Cervello

Recenti studi hanno scoperto l’esistenza di un secondo cervello oltre quello cefalico, localizzato nelle pareti dell’intestino. Non ci siamo mai accorti dell’esistenza del cervello intestinale, solo perché la coscienza si pensa risieda nella testa, ma molte decisioni spesso sono prese dalla pancia o, meglio, dai centri nervosi lì appena scoperti. In tutte le culture, nei modi di dire, nel senso comune, la pancia è tradizionalmente la sede principale dei sentimenti e delle emozioni. Per gli scienziati, essa conteneva un semplice tubo, governato da riflessi, finché a qualcuno non è venuto in mente di contare le fibre nervose dell’intestino ed ha così scoperto l’esistenza del cervello intestinale, quasi una copia di quello della testa. Entrambi producono sostanze psicoattive, che influenzano gli stati d’animo. Il cervello intestinale lavora in modo autonomo e invia più segnali al cervello di quanti non ne riceva da esso. Aiuta a fissare ricordi legati alle emozioni, può ammalarsi, soffrire di stress e sviluppare proprie nevrosi, prova sensazioni, pensa, ricorda.

Che bisogno c’era di due cervelli?

Nella scatola cranica tutto non ci stava, per far passare i collegamenti col resto del corpo il collo avrebbe dovuto avere un diametro molto grosso. E poi, appena dopo la nascita, il neonato deve mangiare, bere, digerire: meglio che queste funzioni siano autonome. Durante la formazione dell’embrione, quindi, una parte delle cellule nervose viene inglobata nella testa, un’altra nell’addome. I collegamenti tra i due sono tenuti dal midollo spinale e dal nervo vago. Al secondo cervello sono associate “le decisioni viscerali”, spontanee ed inconsapevoli: hanno un ruolo importante la gioia e il dolore. Per studiare la mente intestinale è nata una nuova scienza: la neurogastro-enterologia, le cui basi furono gettate, a metà dell’800, da Leopold Auerbach, un neurologo tedesco.

Quella che per noi è solo una bistecca, per l’intestino è una realtà fatta di milioni di sostanze chimiche da analizzare, per decidere se si tratta di elementi da assorbire, di un veleno o di un microrganismo da tenere a distanza.

Il tunnel interiore e la calma del colon

L’intestino è il tunnel interiore, il luogo del passaggio, dello scorrimento, dell'assorbimento del nutrimento, rappresenta la capacità di vivere traendo il giusto frutto dalle esperienze della vita, vivere con amore e consapevolezza; il tenue è l'organo di scarico del cuore, si apre nella bocca, e ci dice che tutto è amore, che ogni cosa che entra dentro di noi, il cibo, la materia, l'aria, l'energia, può essere assimilata e trasformata in nutrimento.

Come la paura ci porta a chiudere la bocca dello stomaco, a bloccare il respiro, a creare l'immobilità come mimetizzazione, il sintomo tipico del colon è la diarrea, cioè la fuga, il mollare tutto e scappare, il rifiuto e la paura dell'amore, del nutrimento, l'impossibilità di far entrare e di crescere attraverso l'esperienza.

Il colon ci insegna a stare nelle cose con fiducia e calma, a lasciar passare i momenti difficili senza fare di tutto per sbarazzarcene, senza fuggire o fare le cose in fretta e furia. Reiki alla pancia rilassa l'intestino, gli restituisce elasticità e funzionalità, calore e tranquillità. Sdraiarsi e mettersi le mani sulla pancia ha una azione fortemente efficace sul dolore interiore spesso connesso alla paura di non farcela, alla paura di morire.

Avarizia e Stitichezza

Un disturbo frequente che riguarda l’intestino è la stitichezza che può esprimere tematiche in relazione all’avarizia: fin dai tempi di Freud, la psicanalisi interpreta l’evacuazione come l’atto di dare e donare. Come l’intestino tenue può corrispondere al pensiero consapevole, analitico, così l’intestino crasso può rivelare l’inconscio e la stitichezza può esprimere la paura di far venire alla luce i suoi contenuti.

Gli organi correlati all’intestino tenue sono il cuore ed i polmoni, il cervello.

Come i polmoni, a cui è energeticamente collegato, il crasso svolge una funzione di scambio, di restituzione, di donazione. Ecco perché un comune sintomo quale la stitichezza ci pone in contatto con la nostra difficoltà di donare e di donarci, di riconoscere il nostro valore, di lasciarci andare, di mostrare la nostra vulnerabilità o semplicemente lasciar andare il vecchio, quello che non ci serve più. La stipsi somiglia all'asma, trattengo dentro di me i prodotti di scarto del metabolismo perché ho paura di rimanere solo, di essere abbandonato, di non essere protetto. Per altro, il crasso rappresenta anche bene l'inconscio, l'Ade interiore, il regno dei morti, i ricordi che ci legano a un passato che è passato e quindi morto, inesistente.

Utilizzare e Lasciare Andare

Niente di più dannoso per l'intestino che vivere di ricordi o serbare rancore per il passato, perché ciò equivale a dire al nostro organismo di trattenere e custodire gelosamente tutti i prodotti di scarto e quindi riempirci di tossine e veleni. Ancora una volta il nostro corpo dimostra di possedere una profonda saggezza insegnandoci a vivere giorno per giorno, svuotandoci e riempiendoci con moderazione, tranquillità e fiducia, a lasciar andare con serenità e morbidezza, senza fissarsi sul dolore (emorroidi) per ciò che è stato.

Ciò che conta è vivere l'esperienza, bella o brutta, felice o dolorosa, leggera o pesante (assimilazione), integrarne per qualche tempo le reazioni emozionali e mentali (assorbimento dei liquidi e dei sali minerali), e infine, rapidamente ed efficacemente, lasciar andare ogni residuo attaccamento o rimpianto, godendo di un rinnovato senso di leggerezza (evacuazione).

Se ho paura di vivere intensamente, in maniera responsabile e con amore ogni prezioso istante della mia vita, se non riesco a realizzare la mia vita e la mia personalità, perdo energia (diarrea, polipi, colite ulcerosa, perdite di sangue, muco, acqua e sali minerali, enterite) oppure la blocco all'interno, la trattengo (stipsi, ernie, occlusioni, fecalomi, diverticoli).

 

Indice Fiori Himalayani

 

e-mail

Tutti i testi e le immagini del presente sito sono soggetti a copyrigth e non possono essere copiati o utilizzati senza l'espresso consenso dei curatori e responsabili del sito. I termini guarigione e salute sono da intendere come benessere psicofisico, pace interiore, armonia, evoluzione. Leggi il DISCLAIMER